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  • Immagine del redattorePietra d'Angolo

Animazione missionaria in diocesi

Ognuno desidera amare ed essere amato ed è quindi giusto impegnare la nostra vita a questo scopo. Siamo nati per amare eppure questo amore a volte sembra davvero non esistere … che meravigliosa scoperta è rendersi conto che è l’amore stesso che si offre a noi e che nient’altro dobbiamo fare se non aprire il cuore e riempirci di lui. Le fatiche di alcuni giorni di animazione a Tissi, Ittiri, Bonorva, Campanedda, saranno valse a far comprendere a coloro che abbiamo incontrato questa meravigliosa realtà? “Tu sei l’amato”: questo è il grido che abbiamo desiderato far risuonare nei cuori di chi ha ricevuto la nostra testimonianza. In ogni attività, dalle visite agli ammalati agli incontri per strada, dalle preghiere e celebrazioni in Chiesa all’animazione con i bambini, dagli incontri con i giovani al confronto con gli adulti e i collaboratori parrocchiali, dalla consolazione del Sacramento della Riconciliazione alle allegre chiacchierate. In ogni gesto, in ogni sguardo, in ogni sorriso c’era il desiderio di far risuonare quelle dolci parole: tu sei l’amato. Lo scopo degli incontri con i bambini, i ragazzi e gli incontri serali con i giovani è stato quello di approfondire la vocazione della Chiesa, la sua stessa natura missionaria, e quindi il nostro posto dentro una Chiesa cattolica (universale) e missionaria. Fare in modo di essere coscienti che le nostre scelte personali, nell’agire quotidiano, hanno una ripercussione non sempre a favore dei popoli che noi consideriamo “sottosviluppati”.

Molti elementi in comune tra le comunità parrocchiali visitate: la calorosa accoglienza, l’interesse manifestato nel capire e responsabilizzarsi per il progetto di fraternità tra la nostra Chiesa Turritana e la Chiesa di Ihosy in Madagscar, la volontà di percorrere un cammino di rinnovamento personale e comunitario. In ogni comunità i parroci ci hanno dato la possibilità di incontrare bambini, giovani e adulti. E se molti sono gli elementi in comune, più numerosi ed entusiasmanti sono le particolarità delle comunità. A Tissi abbiamo realmente percepito la maturità di questa comunità, che nonostante la sofferenza e la fatica per aver cambiato negli ultimi anni più amministratori parrocchiali, si è dimostrata felice e pronta a collaborare con la proposta della diocesi di inviare due giovani sacerdoti in Madagascar. Disponibili a mettere in discussione il loro concepirsi Chiesa, le loro responsabilità all’interno della parrocchia guidata da don Gianni Cubeddu sempre accogliente e gioioso. A Ittiri, nella Parrocchia di San Francesco, la nostra visita si è inserita all’interno della celebrazione delle tradizionali quarant’ore, ben partecipate. Padre Antonio, che con padre Francesco ci hanno accolto in convento come fratelli, a conclusione della nostra animazione ci ha benedetti con le parole di Santa Chiara. A Bonorva significativi sono stati gli incontri e le visite agli ammalati, ma molto simpatiche anche le visite ad alcuni dei numerosi familiari dei sacerdoti originari del paese. A Campanedda e La Corte, accolti da don Francesco Marruncheddu oltre alla via Crucis e alle Celebrazioni Eucaristiche domenicali abbiamo avuto modo di incontrare alcuni laici collaboratori nella pastorale. Ovunque ci siamo messi a disposizione per il Sacramento della Riconciliazione, sperimentando ancora una volta l’effettiva consolazione che nasce dall’essere perdonati e salvati perché figli amati. Lungo le Via Crucis celebrate in varie comunità abbiamo meditato sul più grande gesto d’amore che Gesù ha fatto: la sua morte in croce per noi, e abbiamo contemplato le tante croci di martiri dei nostri tempi in terra di missione. Ora nella Settimana Santa che si sta aprendo, le comunità di Usini e di san Giovanni Bosco a Sassari ci hanno chiesto di animare in chiave missionaria i riti e le celebrazioni “tradizionali” verso la Pasqua. La speranza è che questo seme possa germogliare e portare frutto: un frutto che diffonda il dolce profumo di una diocesi che cosciente di essere amata da Dio ha il dovere di donare questo Amore ad altre chiese sorelle, senza confini o distanze.

di don Francesco

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